domenica 6 settembre 2015

Il Poeta in triciclo

La morte di un amico,
è come la caduta di un pino gigante,
lascia vuoto un pezzo di cielo
(Allen R. Foley) 
Antonio è innamorato di Gaber 
         di Matteo Tassinari
    Ha il cuore ferito
Antonio Liuzzi,
Mafalda, amica d'Antonio
Poeta non per inclinazione, ma per amore. Non ho letto quasi nulla del suo modesto urlo di vita in carta, ma non ce ne era bisogno. Conosco Antonio da tanti anni e di lui mi ha sempre colpito il modo rigoroso di affrontare il dolore, talvolta pure con la poesia. Antonio è un personaggio noto qui a Rimini, di quelli che tutti conoscono e che nessuno vede e lui si perde nella moltitudine, con l'aiuto di qualche calice di vino rosso nei locali dove si riunisce la fauna umana più stravagante e bella di Rimini. Con andatura dinoccolata, l'ombra di Antonio segue il corpo rivelandogli di esistere. E allora ti capita di vederlo con la sua bicicletta carica di buste di plastica dove ci trovi la sua esistenza. E allora ti succede d'incontrarlo all'osteria di Gambon.
"Le colpe di un amico scrivile nella sabbia", mi ripeteva quando c'era qualche screzio fra noi, come potevo continuare a discutere con lui senza commuovermi con un flash del genere?
Corso Garibaldi, dove incontravo Antonio, poeta con la P maiuscola


Vivo al di là delle parole

Diverse volte ho provato
ad immaginare Antonio nel mettere nero su bianco ed espugnare la fortezza bianca, riuscendoci - ahilui - poche volte. Ebbe a dirmi una volta: "Non importa se le mie poesie piacciono o meno, vivo al di là delle parole". Ridemmo. Beati quelli che sanno ridere di se stessi, non finiranno mai di divertirsi, dice Mafalda dei fumetti che Antonio conosce di persona nella sua infinita fantasia. E Antonio, che Mafalda la conosce personalmente, da sempre ha fatto sua questa massima. E ride... Ride pur sapendo che  l’autentica amicizia cresce quando qualcuno ti confida: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unico”, e lui, Antonio, non mi risulta che l’abbia trovata la beata corrispondenza.

Petali di rabbia
Pensare che è una persona splendida, che riprendeva l’amico in segreto e lo lodava in palese. Scrisse un libro di poesie e come epitaffio scelse l’aforisma scritto da William Blake: “E’ più facile perdonare un nemico che perdonare un amico”. E perché? Non è vero? nonostante la lacerante assenza di un volto di donna a lui caro. Come petali di rabbia, i giorni passano e Antonio invecchia. Lo fa silenziosamente, con discrezione, senza farlo pesare a nessuno. Chissà quante volte vedrò Antonio, ciondolante, camminare lungo il Corso con lo sguardo fisso nel vuoto e i pensieri sciolti nella nostalgia di chi vede anche ad occhi chiusi.
E soprattutto, caro Antonio,
chissà se con queste tue poesie in tinte nel pianto del dolore e della solitudine, riuscirai a dar vita al non detto. Perché chi crede di essere capace di amare, quell’uomo è un animale, e Antonio è un animale senza istinto, tanto ampio la sua capacità d’amare gratuitamente.
Ha bisogno di soldi, ma non ci da peso alla sua povertà, con le sue chincaglierie riesce a tirare a vivere, e la sua bicicletta a 3 ruote. Un uomo che non ha mai chiesto nulla a nessuno pur avendo bisogno di tutto e di tutti, ma Antonio è forte in tutti sensi. L’ho visto piangere Antonio, per poi riprendersi, consolandosi con la sua solitudine che è la sua prima amica. Una volta mi "confessato", che c'ha fatto all'amore col suo isolamento e dopo ero più felice. Non la respingeva. La teneva come salvataggio personale. Uomo forte, ma estremamente sensibile, disponibile, generoso.
Pedala Antonio, pedala...
Ha amato la vita per non soffrire troppo, come ama il mondo per non impazzire, ama il tempo per amare anche se stesso e per amare se stesso ed i suoi piedi sciancati. Ama Antonio, che non so se sei ancora vivo, oppure no. Non lo saprei dire, a sono anni che non lo vedo più, e in questi anni può essere successo di tutti. Troppo pesante il peso della sua vita, ma Dio l’ha sempre aiutato. Questa è la vita di un uomo che si è voluto ed ha voluto tanto bene. L’ho visto piangere Antonio, per poi riprendersi, consolandosi con la sua solitudine. Uomo forte, ma estremamente sensibile, disponibile, generoso.
Pedala Antonio, pedala col tuo triciclo 
    in alto arriverai, molto più di tanti di noi